2VSN_6801Si è svolta il 7 marzo 2013 a Mosca la prima riunione di quest’anno del Consiglio Ecclesiastico Supremo della Chiesa Ortodossa Russa, presieduta da Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill. L’incontro si è tenuto nella sala del Consiglio Supremo della cattedrale di Cristo Salvatore.

Il Primate della Chiesa Russa si è rivolto ai partecipanti alla riunione con un discorso introduttivo.

“Accolgo con gioia tutti i partecipanti alla riunione del Consiglio Supremo della Chiesa. Questo è il primo incontro del nuovo anno e si concentrerà sui temi associati alle attività in corso delle istituzioni sinodali. Abbiamo bisogno di ascoltare le relazioni sulle attività delle istituzioni sinodali secondo una nuova formula, che è stata proposta alla vostra attenzione, di vedere quello che è stato fatto nel corso dell’ultimo anno e quello che ancora non è stato fatto e per quali motivi, e, naturalmente, il programma per il futuro.

Vorrei dire qualche parola sull’ultimo Concilio dei Vescovi, che è stato il più importante nella storia della Chiesa Ortodossa Russa, almeno per il numero dei partecipanti. In effetti, quasi trecento vescovi hanno partecipato attivamente ai lavori del Concilio, e a questo Concilio molti hanno sentito l’importanza dell’istituzione della Commissione Interconciliare. Infatti, il Concilio, che dura alcuni giorni ed ha un elevato status canonico, le cui decisioni sono vincolanti per tutta la Chiesa, non può allo stesso tempo produrre un lavoro di analisi, soprattutto se si tratta di documenti importanti, rilevanti per la vita della nostra Chiesa, e in alcuni casi, anche di valore dottrinale e canonico. È difficile immaginare come si potrebbero discutere questioni serie e prendere decisioni importanti, comprese quelle emesse in forma di documenti di base, se non ci fosse la Commissione Interconciliare.

L’importanza oggi nei documenti della Chiesa Russa del meccanismo della discussione conciliare è senza precedenti. In primo luogo, un gran numero di persone partecipano alla redazione dei documenti, poi questi documenti sono approfonditi con le discussioni nelle diocesi, poiché la gente vuole essere pienamente coinvolta in queste discussioni. Noi non costringiamo nessuno, ma siamo aperti alla discussione più ampia possibile, a partire dalle parrocchie, dai decanati ed dalle diocesi. Inoltre, il fatto che le bozze dei documenti sono pubblicate su Internet, ci dà l’opportunità di coinvolgere nelle discussioni i membri ordinari della Chiesa.

Penso che qualcosa di simile nella storia della Chiesa Ortodossa non ci sia ancora stata. Possiamo dirlo con umiltà, non perché siamo così in avanti e apparentemente inclini alle nuove tecnologie, ma perché siamo più aperti alla società, alla Chiesa, perché la nostra esperienza ha dimostrato che l’apertura e la conciliarità ci consentono da un lato di utilizzare il grande potenziale che esiste nella Chiesa, e dall’altra ci offrono l’opportunità di ascoltare molte voci. Voi sapete quanto è libera la discussione nella Commissione Interconciliare, nel Concilio dei Vescovi: ognuno si alza e dice quello che ha da dire. Non ci sono restrizioni e nessuno offende il Patriarca; il Patriarca è pronto ad ascoltare queste voci. E qual è il risultato? Vediamo che, a seguito di discussioni libere sui documenti, è davvero migliorato il parere della Chiesa. Molti di voi fin dall’inizio della creazione di un documento, di un progetto, sanno come tutto ha inizio. Poi sappiamo quali decisioni vengono prese dalla Commissione Interconciliare, e soprattutto dalla plenaria della Commissione Interconciliare, che contribuisce a migliorare i documenti. E poi? Il Concilio dei Vescovi apporta significativi aggiustamenti strutturali.

In altre parole, tutti insieme sperimentiamo davvero il sistema conciliare, che i nostri padri sognavano all’inizio del XX secolo, durante la preparazione del Concilio del 1917-18, e possiamo affermare che oggi la prospettiva conciliare ci offre l’opportunità non solo di formulare idee per l’attuazione della vita della Chiesa oggi, ma di farlo con l’opinione di tutta la Chiesa.

Dinanzi a tutto ciò che abbiamo oggi nella Chiesa, sembrano strane e ostili le affermazioni dei media circa il pregiudizio verso una rigida imposizione dall’alto, presumibilmente esistente nella Chiesa. Ma, forse, dinanzi a ciò che sta accadendo all’interno della Chiesa, possiamo valutare meglio tutte queste strane e ostili affermazioni contro la Chiesa.

Vorrei anche sottolineare l’importanza del Consiglio Ecclesiastico Supremo. L’anno passato ci ha dimostrato quanto sia efficace questo lavoro, e l’efficienza in primo luogo sta nel fatto che siamo in grado di vedere meglio i suoi limiti. Noi possiamo vedere meglio alcuni suoi limiti: cosa possiamo fare e cosa non possiamo fare. Cominciamo a capire perché non si può fare questo o quello, come adottare talune decisioni e perché attuarle. In altre parole, il Consiglio Supremo della Chiesa è l’organismo che aggiorna e implementa le soluzioni più importanti della Chiesa a livello generale, le introduce nella carne e nel sangue della nostra vita ecclesiale.

Oggi dovremo esaminare le relazioni delle istituzioni sinodali, che saranno presentate in un nuova formula. Ogni formula, ovviamente, ha i suoi difetti; verosimilmente questa formula non fa eccezione, ma è molto importante per il lavoro che si terrà oggi, per vedere quello che abbiamo fatto e quello che ancora non abbiamo fatto, e per quale motivo non lo abbiamo fatto, in modo che indipendemente dalle nostre circostanze si possa trovare la soluzione migliore ai problemi posti dal Concilio dei Vescovi e dal Sacro Sinodo.

Vorrei dire anche che l’anno scorso abbiamo raggiunto ed aumentato la responsabilità nella parte esecutiva delle istituzioni sinodali. Leggerò alcune e statistiche e facendo il confronto con l’anno precedente, il 2012 è risultato più efficace per quanto riguarda il Consigio Ecclesiastico Supremo. Spero davvero che il processo di miglioramento della nostra attività si evolva in futuro.

Quindi, nell’incontro di oggi si pongono le basi per il nostro comune lavoro nell’anno 2013. Dio vi benedica”.

L’ordine del giorno della riunione ha visto la discussione sulle attività delle istituzioni sinodali per l’anno 2012 e sul programma delle attività delle istituzioni sinodali nel 2013, e una serie di altre questioni.

La composizione del Consiglio Supremo della Chiesa, presieduto da Sua Santità il Patriarca, comprende:

 

• Il cancelliere del Patriarcato di Mosca, metropolita di Saransk e Mordovia Varsonofij;

• Il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk;

• Il presidente del Comitato di redazione della Chiesa Ortodossa Russa, metropolita di Kaluga e Borovsk Kliment;

• Il presidente del Dipartimento sinodale missionario, metropolita di Belgorod e Stary Oskol Ioann;

• Il presidente del Dipartimento per l’istruzione religiosa e la catechesi della Chiesa Ortodossa Russa, metropolita di Rostov e Novocherkassk Merkurij;

• Il presidente del Comitato sinodale per la cooperazione con i cosacchi, metropolita di Stavropol e Nevinnomyssk Kirill;

• Il presidente del Comitato sinodale per l’istruzione, arcivescovo Evgenij di Verey ;

• Il presidente del Dipartimento sinodale per i monasteri e il monachesimo, arcivescovo Feognost di Sergiev Posad;

• Il capo dell’Ufficio per le istituzioni estere del Patriarcato di Mosca, arcivescovo Mark di Yegoryevsk;

• Il presidente del Dipartimento sinodale per la pastorale carceraria, vescovo di Krasnogorsk Irinarkh;

• Il presidente del Dipartimento sinodale per la pastorale giovanile, vescovo Ignatij di Bronnitsy;

• Il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk;

• Il presidente della gestione finanziaria ed economica del Patriarcato di Mosca, vescovo Tikhon di Podolsk;

• Il presidente del Dipartimento sinodale per la carità della Chiesa e il servizio sociale, vescovo di Smolensk e Vyazma Panteleimon;

• Il segretario esecutivo del Consiglio Patriarcale per la cultura, archimandrita Tikhon (Shevkunov);

• Il presidente del Dipartimento sinodale per le relazioni con le forze armate e le forze dell’ordine, arciprete Dimitrij Smirnov;

• Il presidente del Dipartimento sinodale per la Chiesa e la società, arciprete Vsevolod Chaplin;

• Il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione V.R. Legoida.

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Secondo il regolamento, il Consiglio Ecclesiastico Supremo è l’organo esecutivo della Chiesa Ortodossa Russa, che agisce con il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ e il Sacro Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa.

Il Consiglio Ecclesiastico Supremo esamina questioni di formazione teologica, di istruzione, missioni, servizio sociale della Chiesa, attività di informazione delle suddivisioni canoniche della Chiesa Ortodossa Russa e dei media della Chiesa, questioni nei rapporti tra Chiesa e Stato, con la società, con le Chiese Ortodosse Locali, con le confessioni non-ortodosse e le religioni non cristiane, con l’amministrazione finanziaria ed economica della Chiesa, e altre questioni.