Metropolita Hilarion: il lavoro del traduttore non è meccanico ma creativo
Il 7 febbraio 2013 il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion, ha incontrato i membri del Servizio di traduzioni del Dipartimento. Tra i presenti alla riunione, i sacerdoti Arsenij Chernikin, Christopher Hill, Alexander Vasyutin, lo ieromonaco Ioann (Guaita), i signori Anatolij Churyakov, Miguel Palacio, Olga Piskunova, Zinaida Nosova, Claire Chernikina, Anna Kolesnikova.
Il metropolita ha dato il benvenuto ai partecipanti e li ha ringraziati del loro lavoro presso il Dipartimento, sottolineandone la professionalità.
“Vorrei prima di tutto rilevare il vostro lavoro per il sito del Dipartimento che viene regolarmente aggiornato e che da voi è tradotto in inglese, francese, italiano, greco e spagnolo. Ritengo che il sito sia molto importante, perché il Dipartimento è la struttura attraverso la quale la nostra Chiesa comunica con il mondo esterno e i paesi esteri, dunque anche con persone che non parlano il russo”, ha detto il metropolita.
“Prima della creazione del nostro sito in diverse lingue, le informazioni sulla Chiesa ortodossa russa in lingue straniere venivano da giornalisti e altre persone che non avevano nulla a che fare con la Chiesa stessa, o che addirittura le erano ostili. Non solo mancavano dati oggettivi, ma non era reperibile alcuna informazione di base su vari eventi della vita della Chiesa”, ha continuato il metropolita, dicendo che oggi, invece, tale informazione è disponibile. Il sito del Dipartimento gode di buona popolarità, le notizie in esso riportate sono spesso riprese in altri siti e mezzi di informazione, anche esteri, sono citate e utilizzate da giornalisti russi e stranieri.
“Grazie al vostro lavoro, abbiamo potuto correggere in maniera significativa l’immagine della Chiesa russa che esiste nei media occidentali,” ha detto il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca.
Come da lui sottolineato, il compito principale dell’equipe di traduttori è di tradurre i testi con la massima precisione, per presentare le informazioni sulla vita della Chiesa ortodossa russa al pubblico di lingua straniera, il che richiede un approccio responsabile e una grande professionalità.
“Il lavoro del traduttore non è meccanico, ma creativo – ha affermato il metropolita. – Compito di chi traduce è di ricreare un testo in un’altra lingua in modo adeguato, in modo che il lettore lo possa recepire senza difficoltà, senza doversi districare in un labirinto di costruzioni verbali ostiche. Il lavoro del traduttore ricorda quanto è successo agli apostoli il giorno della Pentecoste: essi predicavano nella loro lingua, ma ognuno dei presenti li udiva parlare nella propria lingua madre. Cioè, nessuno aveva l’impressione che si trattasse di un testo tradotto, di una lingua straniera”, ha proseguito il metropolita.
Nel suo lavoro, il traduttore deve trovare un equilibrio tra la massima precisione della traduzione e la sfida di trasmettere il messaggio alle persone nella loro lingua, in modo che esse non avvertano alcun disagio durante la lettura. “Si tratta certamente di un compito creativo, e al traduttore sono indispensabili una grande professionalità e una grande esperienza, ma anche una notevole sensibilità alla lingua straniera. In condizioni ideali, il testo tradotto non dovrebbe essere percepito come straniero; per questo il traduttore non deve meccanicamente trasferire parole o frasi da una lingua all’altra, ma piuttosto trasmettere il significato e il contenuto dei testi”, tale l’opinione del metropolita Hilarion.
Durante l’incontro sono stati affrontati alcuni problemi pratici del Servizio di traduzioni del Dipartimento.