Il Presidente del Libano dal Patriarca
Si è svolto il 21 gennaio 2013 presso la residenza Patriarcale nel monastero San Daniele di Mosca l’incontro del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill con il Presidente del Libano Michel Suleiman, che si trova a Mosca per partecipare alla cerimonia di premiazione della Fondazione Internazionale per l’Unità dei Popoli Ortodossi.
L’incontro ha visto la partecipazione del presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, del presidente della Gestione economica e finanziaria del Patriarcato di Mosca, vescovo Tikhon di Podolsk, del vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne, igumeno Filaret (Bulekov), del segretario per i rapporti inter-ortodossi del Dipartimento, arciprete Igor Yakimchuk, del segretario per l’estero del Dipartimento, arciprete Sergij Zvonarev, del vice ministro degli affari esteri della Federazione Russa, M.L. Bogdanov, e del presidente della Fondazione Internazionale per l’Unità dei Popoli Ortodossi, V.A. Alekseev.
Tra i partecipanti alla riunione c’era il rappresentante del Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, arcivescovo Nifon di Filippopoli.
Il Capo dello Stato libanese era accompagnato dal vice primo ministro Samir Mokbel, dall’incaricato dell’Ambasciata libanese in Russia Fadi Hadzhaev, dal capo del protocollo del Presidente libanese Lahoud Lahoud, da alcune personalità politiche del Paese.
Il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha accolto l’ospite e si è congratulato per l’assegnazione del premio della Fondazione Internazionale per l’Unità dei Popoli Ortodossi. “Questo premio viene attribuito come alto riconoscimento da parte della Chiesa Ortodossa Russa e del mondo ortodosso per il ruolo svolto nello sviluppo pacifico della società multi-etnica e multi-religiosa del Libano e per gli sforzi per superare le tensioni politiche in Medio Oriente. Lei promuove il dialogo interreligioso e con esso il mantenimento dei valori spirituali e morali tradizionali del suo popolo”, ha detto Sua Santità.
“Conservo un buon ricordo del nostro incontro a Beirut. Poi, su invito del Patriarca Ignazio avevo fatto una visita alla Chiesa di Antiochia e ora ricordo il defunto Patriarca come una figura di spicco dell’Ortodossia araba”, ha continuato il Patriarca Kirill.
Constatando che recentemente è stato eletto il nuovo Primate della Chiesa di Antiochia, Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni X , Sua Santità ha espresso la sua speranza che egli continuerà a sviluppare le tradizionali relazioni di amicizia tra la Chiesa di Antiochia e quella Russa.
Per quanto riguarda le questioni che erano state affrontate nel precedente incontro con il Presidente del Libano, il Patriarca Kirill ha detto: “Durante il nostro incontro a Beirut, ho parlato della comunità di lingua russa nel vostro Paese. Questo è un particolare fenomeno culturale per il Libano e in generale per tutto il Medio Oriente. I primi russi sono venuti in Libano in occasione di pellegrinaggi nel XIX secolo, quando alcuni pellegrini presero la decisione di rimanere in Libano e legare per sempre la propria vita a questa terra. Ma una vera e propria comunità russa si è sviluppata a seguito degli eventi rivoluzionari in Russia, quando, sempre a seguito della guerra civile, l’esercito russo è fuggito dalla Crimea verso Costantinopoli, e con l’assistenza dell ‘amministrazione militare francese è arrivato a Beirut. Gli ufficiali russi lavorarono in questa città e in molte altre parti del Libano, in primo luogo come topografi e geometri. Hanno formato le loro famiglie e oggi costituiscono una parte integrante della società libanese che ha le sue radici nell’emigrazione russa. Oggi il Libano è la patria di diverse migliaia di nostri compatrioti, tra cui molte donne russe che hanno sposato dei libanesi che stavano studiando in istituti di istruzione superiore dell’Unione Sovietica”.
Sua Santità ha anche detto che la comunità della Chiesa Ortodossa Russa, presente a Beirut dal 1946, svolge ancora un ruolo importante nel consolidamento della diaspora russa.
Inoltre, questi anni sono stati caratterizzati dal fecondo lavoro del rappresentante della Chiesa Ortodossa Antiochena a Mosca, l’arcivescovo Nifon di Filippopoli, compreso lo sviluppo delle relazioni fraterne tra i popoli libanese e russo, tra Antiochia e la Chiesa Ortodossa Russa.
Sua Santità ha anche detto che la Chiesa Ortodossa Russa e la Chiesa Maronita sono legate da vincoli di reciproca comprensione e collaborazione, sottolineando in particolare: “Nel 1987, in un momento difficile per il Libano a causa della guerra civile, su invito del Patriarca Pimen è arrivato a Mosca il Patriarca maronita di Antiochia e di tutto l’Oriente, il cardinale Nasrallah Sfeir, e insieme hanno affrontato le questioni relative alla situazione in Libano e il ruolo delle nostre Chiese per contribuire a superare la crisi nel vostro Paese”.
Il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha detto che durante la sua visita in Libano nel 2011 ha avuto un incontro con il Patriarca Besharoy Al-Rai e altri leader della comunità cattolica in Libano. “Quell’incontro mi ha fatto molto piacere perché ha rivelato la nostra comune visione su questioni politiche, che ora affliggono la Siria e il Libano”, ha detto. Come sottolineato da Sua Santità, al centro della conversazione c’era il tema del progressivo indebolimento della presenza cristiana in Medio Oriente, compreso il Libano.
Questo tema è stato sottolineato anche nel corso della riunione presso la residenza del Patriarca nel monastero di San Daniele.”Vediamo come i cristiani stanno lasciando i paesi del Medio Oriente e questo costituisce una minaccia per la stabilità e la pace interreligiosa in Libano e in altri Paesi,” ha detto il Patriarca durante la conversazione con M. Suleiman. Sua Santità ha detto che in base ad accordi precedenti sullo sviluppo del dialogo sul tema, il Patriarca Bechara è stato invitato a visitare Mosca nel febbraio di quest’anno per discutere ulteriormente sulla situazione nella regione del Medio Oriente.
“La Chiesa Russa, sia a livello internazionale che a livello di relazioni bilaterali, solleva costantemente la questione della situazione dei cristiani in Medio Oriente e la pericolosa tendenza a indebolire la presenza della popolazione cristiana nella regione – ha detto il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill. – Su questo tema siamo anche in dialogo costante con il nostro Governo, con il Ministero degli Affari Esteri della Russia, che ha preso atto delle nostre opinioni sulla situazione in Medio Oriente, in particolare sulla situazione dei cristiani. Sono convinto che ora è il momento in cui tutti coloro che sono interessati a questo problema dovrebbero fare ogni sforzo per favorire una rapida fine delle azioni militari in Siria, per la pace nella regione e la conservazione del cristianesimo in Medio Oriente e nel Nord Africa”.
Da parte sua, il presidente del Libano M. Suleiman ha ringraziato per l’apprezzamento nei suoi confronti e per il premio. “Conservo buoni ricordi dei nostri incontri a Mosca e Beirut, in considerazione della prossimità delle nostre posizioni in merito alla situazione in Medio Oriente, in particolare, la situazione dei cristiani nella regione. I nostri timori sono una fonte comune di crescita – da un lato il crescente scontro, il terrorismo, lo sciovinismo, l’isolamento, – dall’altro le forze di pace, l’apertura e l’umanità “.
Egli ha inoltre preso atto con rammarico dell’attuale dicordia diffusa in molti paesi e tra le persone che un tempo hanno giocato un ruolo cruciale nella formazione della civiltà umana.
Il presidente libanese ha elogiato il ruolo della Chiesa Ortodossa nella vita della società libanese, nel dialogo tra le diverse comunità religiose ed etniche.
“Grazie alla presenza dei cristiani ortodossi in Libano sono state organizzate molte missioni, scuole pubbliche e movimenti politici guidati dai figli della Chiesa Ortodossa, – ha affermato Suleiman. – Certo, siamo orgogliosi del ruolo svolto dagli ortodossi nel trasformare il Libano in un Paese veramente aperto, apprezziamo il contributo allo sviluppo del Paese. In effetti, ai cristiani ortodossi deve essere attribuito tutto quello che noi ora siamo. Il nostro obiettivo è il dialogo, e il dialogo è costantemente praticato in Libano, così abbiamo sviluppato una nostra forma particolare di democrazia che chiamiamo Carta di democrazia della comunità nazionale. Grazie a questa democrazia nel governo dello stato vengono presi i figli di tutte le comunità etniche sulla base del loro livello culturale e del loro contributo culturale e di civiltà alla nostra causa”.
“Abbiamo bisogno di rafforzare i legami con la Russia e la Chiesa Ortodossa Russa, nutriamo grandi speranze nei contatti tra i nostri popoli, una parte dei quali è il rapporto tra la Chiesa di Antiochia e la Chiesa Ortodossa Russa”, ha detto M. Suleiman.
Al termine dell’incontro Sua Santità il Patriarca Kirill ha presentato al Presidente del Libano le medaglie commemorative che sono state realizzate in occasione del 65° compleanno del Primate della Chiesa Ortodossa Russa. Michel Suleiman ha donato al Patriarca Kirill una croce del X secolo, scoperta dagli archeologi libanesi.