La mattina del 12 dicembre 2012 a Gerusalemme, degli sconosciuti, membri dell’organizzazione «Price-tag», hanno scritto frasi blasfeme anti-cristiane sui muri del monastero della Santa Croce (del Patriarcato di Gerusalemme), che si trova vicino al Parlamento israeliano, e sulle auto parcheggiate nei pressi del monastero.

Questo non è il primo atto vandalico dell’organizzazione: simili iscrizioni erano già comparse sulle pareti del monastero nel mese di febbraio.

Il monastero della Santa Croce è stato fondato nel IV secolo sul luogo dove, secondo la Tradizione, è cresciuto l’albero utilizzato per la croce di Gesù Cristo. Costruito dai monaci georgiani per ordine del re Bagrat, il monastero fu saccheggiato più volte e restaurato a spese dei re georgiani. Il monastero è stato visitato dal poeta e statista georgiano Shota Rustaveli (1160-1216).

Il Patriarcato di Gerusalemme, condannando con forza l’atto di vandalismo, che viola la libertà religiosa, ha detto che gli ortodossi pregano per il perdono dei peccati dei responsabili di tali atti. Il Patriarcato afferma anche che continuerà a fare di tutto per la convivenza pacifica e armoniosa di tutte le religioni abramitiche in Terra Santa.

I rappresentanti del governo israeliano, in particolare il Ministero delle religioni, così come rappresentanti del corpo diplomatico americano in Israele, hanno inequivocabilmente condannato il vandalismo e hanno espresso vicinanza e sostegno alla Chiesa di Gerusalemme.

Come riportato dal sito web della Missione Ecclesiastica Russa a Gerusalemme, il Dipartimento centrale di polizia del distretto di Gerusalemme ha aperto un’indagine sull’incidente.

Purtroppo, simili azioni contro edifici religiosi cristiani non sono insolite. Nel mese di settembre di quest’anno sono state scritte frasi blasfeme e bruciate le porte del monastero cattolico di Latrun. Nel mese di ottobre è stata attaccata l’abbazia della Dormizione sul Monte Sion a Gerusalemme.