Il 19 maggio 2012 il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha celebrato la Divina Liturgia sul sagrato della chiesa dei Nuovi Martiri e Confessori russi, che sorge sul territorio dell’ex-poligono militare di Butovo (alla periferia di Mosca), dove negli anni 1937-1938 furono fucilati migliaia di credenti.

Con questo servizio litutrgico, tenuto sul luogo delle esecuzioni di massa e della sepoltura delle vittime della repressione politica, tra cui molti sacerdoti e laici, recentemente canonizzati e oggi venerati come nuovi martiri, sono iniziate le celebrazioni per il quinto anniversario della firma dell’Atto di comunione canonica tra il Patriarcato di Mosca e la Chiesa russa all’estero.

Con Sua Santità hanno concelebrato i seguenti prelati della Chiesa ortodossa russa: metropolita Juvenalij di Krutitsy e Kolomna; metropolita Varsonofij di Saransk e della Mordovia, amministratore delegato del Patriarcato di Mosca; metropolita Hilarion di America orientale e New York, primo Gerarca della Chiesa ortodossa russa all’estero; arcivescovo Mark di Berlino e Gran Bretagna, primo vice presidente del Sinodo dei Vescovi della Frontiera; arcivescovo Feofan di Berlino e Germania; arcivescovo Arsenij d’Istra, primo vicario del Patriarca di Mosca; arcivescovo Innokentij di Vilnius e Lituania; arcivescovo Evgenij di Verey, presidente del comitato per l’istruzione della Chiesa ortodossa russa; arcivescovo Mikhali di Ginevra ed Europa occidentale; arcivescovo Feognost di Sergiev Posad, presidente del Dipartimento sinodale per i monasteri e il monachesimo, vicario della Laura della Santa Trinità di San Sergio; arcivescovo Mark di Egorievsk, capo della Direzione del Patriarcato di Mosca per le istituzioni all’estero; vescovo Evtikhij di Domodedovo; vescovo Nikon (Mironov); vescovo Serafim (Zaliznitsky); vescovo Tikhon di Vidnoe; vescovo Feofilakt di Dmitrov; vescovo Roman di Serpukhov; vescovo Markell di Petergof; vescovo Sergij di Solnechnogorsk, capo della segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca; vescovo Savva di Voskresensk, vicario del Monastero stavropigiale Novospassky; vescovo Zinovij di Elista e della Calmucchia; vescovo Nikolaj di Balashikha.

Hanno inoltre concelebrato i seguenti chierici: archimandrita Aleksij (Polikaropov), vicario del monastero maschile di San Daniil; archimandrita Savva (Tutunov), vice-direttore dell’Amministrazione generale del Patriarcato di Mosca; archimandrita Feoktist (Dimitrov), rappresentante del Patriarca bulgaro presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia; arciprete Dmitry Smirnov, presidente del Dipartimento sinodale per la cooperazione con le Forze Armate e le Forze dell’Ordine; arciprete Vsevolod Chaplin, presidente del Dipartimento sinodale per la Chiesa e la società; arciprete Vladimir Divakov, segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia per la città di Mosca; arciprete Aleksandr Ganaba, segretario dell’Amministrazione diocesana di Mosca; arciprete Nikolaj Balashov, vice-presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, arciprete Vladimir Vorob’ev, rettore dell’Università ortodossa di studi umanistici San Tikhon; arciprete Mikhail Rjazantsev, sacerdote responsabile della Cattedrale di Cristo Salvatore; igumeno Isidor Tupikin, segretario esecutivo dell’Amministrazione del Patriarcato di Mosca; arciprete Kirill Kaleda, rettore della chiesa dei Nuovi Martiri e Confessori russi in Butovo; i chierici membri della delegazione della Chiesa russa all’estero; numerosi chierici della città e della regione di Mosca.

Durante la liturgia hanno pregato le Madri Superiore e le monache dei monasteri della diocesi di Mosca, pellegrini provenienti da Mosca e dalla regione di Mosca; ha cantato il coro dell’Università ortodossa di studi umanistici San Tikhon di Mosca, diretto da T.I. Koroleva.

Al termine della Divina Liturgia, Sua Santità ha tenuto un servizio funebre per coloro che “negli anni della persecuzione per la fede in Cristo e la verità sono stati feriti e uccisi, hanno sofferto le malattie, la fame nelle carceri;  per i vescovi defunti, i sacerdoti, i monaci e i laici” e si è rivolto in preghiera ai Nuovi Santi Martiri e Confessori della Russia:

“O Santi Martiri e Confessori della Russia: vescovi e pastori della Chiesa di Cristo, martiri della famigia imperiale, principi e le principesse, soldati, monaci e tutti voi che siete rimasti fedeli a Cristo fino alla morte, e avete da Lui ricevuto la corona della gloria!

Nei giorni della persecuzione, quando gli infedeli hanno cercato di allontanare Dio dalla nostra terra, voi siete stati incarcerati e avete sofferto ogni sorta di prove, avete dimostrato la vostra pazienza, coraggio e forza d’animo. E ora godete la gioia del Paradiso, davanti al trono di Dio insieme agli angeli e a tutti i santi, glorificando e lodando per sempre il Dio Uno e Trino.

Perciò noi, indegni, vi preghiamo, o Santi della nostra terra: non dimenticate la patria, che ha sofferto il peccato del fratricidio, la profanazione dei luoghi sacri, l’ateismo e l’iniquità. Pregate il Signore degli eserciti di rendere incrollabile la sua Chiesa in questo mondo di empi e astuti, e di far rivivere lo spirito di amore fraterno nel nostro Paese e nel mondo, perché noi possiamo essere veramente sacerdozio regale, gente santa, popolo di sua conquista, e insieme a voi possiamo glorificare il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen “.

Nel dare il benvenuto al Primate della Chiesa russa, il rettore della chiesa dei Nuovi Martiri e Confessori della Russia a Butovo, l’arciprete Kirill Kaleda, ha detto tra l’altro: “Vorrei ora ricordare le vicende di otto e di cinque anni fa; infatti otto anni fa qui, in questo luogo santo, è stata innalzata una preghiera comune da Sua Santità il Patriarca Alessio II, di venerata memoria, e dalla delegazione della Chiesa ortodossa russa all’estero, in occasione dell’apertura dei negoziati per il ristabilimento dell’unità canonica della nostra Chiesa. Con la grazia di Dio, e, naturalmente, con l’intercessione dei martiri e dei confessori russi, cinque anni fa è stato firmato l’Atto di comunione canonica della nostra Chiesa. Ed esattamente cinque anni fa, durante la celebrazione di questo evento, il 19 maggio 2007 fu consacrata la chiesa in pietra di Butovo. Questo tempio è un monumento ai Nuovi Martiri e Confessori della Russia, caduti vittime in questo ed in altri luoghi, ed è anche il simbolo visibile dell’unità della nostra Chiesa”.

In memoria del servizio, l’arciprete Kirill Kaleda ha presentato a Sua Santità l’icona di San Tikhon, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, del martire San Serafim, metropolita di San Pietroburgo, assassinato a Butovo, e di San Giovanni, arcivescovo di Shanghai e San Francisco. I tre santi sono raffigurati accanto al tempio della Risurrezione di Cristo a Butovo.

Poi Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia ha rivolto ai fedeli la sua parola primaziale.