Il 17 maggio 2012, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, è giunto nella capitale del Tagikistan.

Il 18 maggio, presso il Palazzo della nazione, si è svolto l’incontro del metropolita Hilarion e del metropolita Vikentij di Tashkent e dell’Asia centrale, capo del Distretto metropolitano dell’Asia centrale, con il Presidente del Tagikistan Emomali Rahmon.

Alla riunione hanno partecipato il Presidente del Comitato di Stato della Repubblica di Tagikistan per gli affari religiosi Abdurahim Kholikov, l’Ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica del Tagikistan Y. Popov e il primo consigliere del Presidente del Tagikistan, incaricato della politica estera, Erkin Rakhmatullayev.

Durante il dialogo col capo dello stato tagiko, il metropolita Hilarion gli ha trasmesso il saluto del Primate della Chiesa ortodossa russa, e ha dichiarato di essere rimasto favorevolmente impressionato dalla visita del paese. Il Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca ha sottolineato che il Tagikistan si sta attivamente riprendendo, dopo la lunga guerra civile.

Il metropolita ha illustrato al Presidente del Tagikistan le ragioni della costituzione del distretto metropolitano della Chiesa ortodossa russa in Asia centrale. Secondo quanto da lui affermato, la creazione del Distretto “è dovuta alla necessità di intensificare la cura pastorale della popolazione di lingua russa dell’Asia centrale e alla maggiore importanza che la gerarchia della Chiesa attribuisce allo sviluppo della vita ecclesiale in questa regione”.

A sua volta, Emomali Rahmon ha sottolineato che la Chiesa ortodossa russa, che in Tagikistan occupa il secondo posto per numero dei credenti dopo l’islam, si manifesta come un vero operatore di pace, un predicatore instancabile di umanesimo e di tolleranza.

Durante la conversazione, che si è sviluppata per  più di un’ora in un clima sincero e cordiale, è stata affrontata una vasta gamma di problemi relativi alla situazione della minoranza di lingua russa in Tagikistan, al dialogo interreligioso, la collaborazione e la necessità per i rappresentanti delle religioni tradizionali di opporsi insieme all’estremismo e al radicalismo.