Il 21 dicembre 2011, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca e rettore della Scuola di dottorato “Cirillo e Metodio” della Chiesa ortodossa russa, ha incontrato il personale della Corte dei conti della Federazione Russa. L’incontro è stato organizzato nell’ambito dell’accordo di cooperazione firmato il 10 giugno 2010 dal Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill e dal presidente della Corte dei conti della Russia Serghj Stepashin.

Prima di partecipare alla riunione, il metropolita Hilarion ha visitato l’attigua chiesa di San Sergio, dove ha venerato l’icona del santo.

Sergej Stepashin ha dato il benvenuto al metropolita a nome di tutti i collaboratori.

Nel suo discorso, intitolato “Vita spirituale e vigilanza morale come deterrenti contro la corruzione”, il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato ha sottolineato l’importanza del fattore religioso nella lotta contro questa pericolosa malattia della società.

«La Chiesa alza costantemente la sua voce, richiamando i credenti e i non credenti ad evitare i vizi dell’avarizia, del furto e dell’estorsione, che conducono le persone alla morte spirituale sicura, e a lottare con essi- ha detto il metropolita Hilarion. – Sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, troviamo il divieto esplicito di ciò che abbiamo appena definito come comportamento corrotto: “Non pervertirai il diritto, non avrai riguardi personali, e non prenderai nessun regalo, perché il regalo acceca gli occhi dei saggi e corrompe le parole dei giusti” (Deuteronomio 16,19). “Un buon nome vale più di grandi ricchezze e la benevolenza altrui più dell’argento e dell’oro” (Proverbi 22,1). Già ai tempi del Nuovo Testamento, l’apostolo Paolo mette in guardia contro il desiderio di arricchirsi: “Coloro che vogliono arricchire, cadono nella tentazione, nel laccio e in molte bramosie insensate e funeste, che fanno affogare gli uomini in rovina e perdizione. L’attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori” (1 Tim 6, 9-11).

Il metropolita Hilarion ha espresso preoccupazione per le tendenze laiciste prevalenti nella società moderna occidentale, come anche in Russia. “Il principio della laicità della società, che dovrebbe garantire i diritti e le libertà di tutti i cittadini indipendentemente dal loro credo religioso e garantisce uno “spazio neutro pubblico”, viene imposto con la forza a tutti dai suoi apologeti, che cercano di sopprimere ogni azione pubblica del cittadino, ispirata agli ideali morali. Il vuoto morale non può esistere per molto tempo, né si può creare una società spiritualmente inerte, perché, laddove le nozioni del bene e del male si confondono e si cerca di distruggere il sistema dei punti di riferimento morali, al loro posto compaiono degli anti-valori, il relativismo e il nichilismo, con tutte le loro conseguenze», ha detto il presidente del Dipartimento.

Dopo il suo intervento, il metropolita Hilarion ha risposto alle domande del pubblico.

Il presidente della Corte dei conti ha ringraziato il metropolita Hilarion per il discorso, e gli ha espresso i suoi auguri per il nuovo anno e le prossime feste di Natale. S. Stepashin ha invitato il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca a partecipare il prossimo anno al 130° anniversario della fondazione della Società Ortodossa Imperiale di Palestina, di cui è presidente.