Il 19 dicembre 2011  il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, ha partecipato all’apertura della mostra “In Christo – Scambio di capolavori dell’arte e della fede”, allestita presso la Galleria Tretjakovskaja di Mosca.

La mostra, che conclude l’Anno della lingua e cultura italiana in Russia e della lingua e cultura russa in Italia, è stata organizzata sotto l’alto patrocinio del Presidente della Federazione Russa D. Medvedev e del Presidente della Repubblica italiana G. Napolitano, e con la benedizione del Patriarca di Mosca e tutta la Russia Kirill.

Organizzatori della mostra sono la Fondazione per le Scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, il Museo dell’opera di Santa Maria del Fiore, il Ministero della cultura della Federazione Russa, la Fondazione “S. Andrea” e la galleria Tretjakov di Mosca.

All’apertura sono intervenuti: il vice capo del governo della Russia D. Kozak, l’ambasciatore della Repubblica Italiana a Mosca Antonio Zanardi Landi, il ministro della cultura della Russia A. Avdeev e il suo sostituto A. Busygin, il presidente della Fondazione “S. Andrea” S. Shcheblygin, il direttore della galleria I. Lebedeva.

Il metropolita Hilarion ha partecipato alla cerimonia di apertura accompagnato dallo hieromonaco Ioann (Guaita). Rappresentavano la Chiesa Cattolica l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori col vescovo ausiliario mons. Claudio Maniago, il nunzio apostolico arcivescovo Ivan Jurkovic e il primo segretario della Nunziatura mons. Visvaldas Kulbokas. Erano presenti il direttore della Fondazione per le Scienze religiose “Giovanni XXIII” Alberto Melloni, il direttore del dipartimento di arte sacra e del patrimonio culturale della Chiesa dell’arcidiocesi di Firenze p. Timothy Verdon, il presidente del museo dell’opera di Santa Maria del Fiore, Franco Lucchesi.

La mostra è un’esperienza unica di collaborazione tra specialisti italiani e russi, che ha reso possibile l’attuazione di questo scambio senza precedenti di capolavori dell’arte e della spiritualità. Secondo lo scambio, per tre mesi, due opere di Giotto resteranno esposte alla galleria Tretjakov. mentre tre icone russe antiche saranno custodite nel battistero di Firenze, per la venerazione dei fedeli e l’ammirazione dei visitatori.

Le opere di Giotto presentate il 19 dicembre al pubblico moscovita sono la Madonna col Bambino della fine del XIII sec, custodita a s. Giorgio alla Costa e il polittico dipinto da entrambi i lati, proveniente dalla chiesa di s. Riparata, risalente al 1305. Entrambe le opere venivano esposte in Russia per la prima volta. All’interno del battistero di Firenze, la Galleria Tret’jakov presenta il giorno 21 dicembre tre opere significative e rare di arte antica della sua collezione: l’icona della Madre di Dio “Protettrice”, dipinta alla fine del XIII secolo a Pskov, l’icona dell’Ascensione di Andrej Rublev e l’icona della Crocifissione del maestro Dionisij.

La terza parte di questo ambizioso progetto consiste nel catalogo bilingue russo e italiano “Во Христе /In Christo. Scambio di capolavori artistici e spirituali tra Russia e Italia”. La prefazione è stata scritta dagli organizzatori, compresi i due capi di stato. Nella sezione teologica, il catalogo comprende un articolo del metropolita Hilarion di Volokolamsk “Ad immagine e somiglianza. Teologia delle icone nella Chiesa ortodossa”.

Durante la cerimonia d’apertura, il vice primo ministro della Russia e presidente del consiglio di fondazione della Galleria Tret’jakov, D. Kozak ha espresso fiducia che l’esposizione diventerà un evento significativo nell’Anno dello scambio Italia-Russia, “per la Russia e l’Italia questa mostra è una testimonianza viva della somiglianza delle nostre culture, l’interesse e la fiducia reciproca tra i nostri popoli”.

Sono poi intervenuti l’ambasciatore della Repubblica italiana nella Federazione russa, Antonio Zanardi Landi, il ministro della Cultura della Federazione Russa A. Avdeev, l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori.

Il metropolita Hilarion nel suo discorso ha detto che un ruolo importante nella realizzazione del progetto ha avuto l’interazione tra il Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca e l’arcidiocesi di Firenze della Chiesa Cattolica Romana. “Questo scambio di opere non è solo culturale, ma ha una dimensione spirituale. I cattolici e gli ortodossi in Russia e in Italia hanno una grande opportunità per entrare in contatto con i migliori esempi di arte religiosa, che rappresentano la tradizione spirituale del cristianesimo orientale e occidentale”, ha detto.

Durante l’inaugurazione della mostra, il coro di S. Felice di Firenze ha cantato inni liturgici medievali in latino e italiano, ripresi dagli archivi della cattedrale di Santa Maria del Fiore.