Visita del metropolita Hilarion alla Chiesa di Grecia
Il 10 dicembre 2011, con la benedizione del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill e su invito di Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Hieronymus, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, è arrivato ad Atene. All’aeroporto, il metropolita Hilarion è stato accolto dal segretario generale del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa ellenica mons. Gabriel Diavliysky e dal secondo segretario dell’ambasciata russa in Grecia F.Voskresensky.
Nel suo viaggio dal 10 al 18 dicembre, il presidente è accompagnato dal segretario per le relazioni inter-ortodosse del Dipartimento arciprete Igor Yakimchuk, dal suo assistente hierodiacono Ioann (Kopeikin) e dal direttore esecutivo della Fondazione San Gregorio il Teologo, L. Sevastyanov.
Domenica 11 dicembre, il metropolita Hilarion ha celebrato la Divina Liturgia nel tempio ateniese dedicato a San Dionigi l’Areopagita, nell’elegante quartiere di Kolonaki. Hanno concelebrato con lui il vescovo Feodorit di Nazianzo, il vescovo Procopy di Cristianupol, chierici della chiesa ortodossa ellenica, e i chierici membri della delegazione della Chiesa ortodossa russa.
Ha presenziato alla liturgia Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Hieronymus.
Al termine della Liturgia, Sua Beatitudine ha rivolto un discorso di benvenuto al Metropolita Hilarion. “Miei cari fratelli! Penso di interpretare giustamente i sentimenti di tutti noi, laici ed ecclesiastici, esprimendo la nostra gratitudine a Sua Eminenza il Metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca. Lo ringraziamo per la gioia che ci ha dato oggi con la sua presenza. Ha celebrato la Divina Liturgia creando questa straordinaria atmosfera.
I nostri fedeli (non solo quelli che si sono riuniti in questa chiesa, ma in generale tutto il popolo greco) sono molto legati al popolo russo. Non poteva essere diversamente, perché condividiamo così tanti legami, e soprattutto la nostra fede ortodossa. Vi ringrazio di cuore e Vi chiedo di pregare per tutti i greci.
Ora siamo in una situazione difficile, ma vogliamo augurarVi che il Signore Vi dia forza, salute e tutto l’aiuto di cui avete bisogno, poiché occupate una posizione di rilievo nella Chiesa ortodossa russa. Che il Signore vi dia la forza per affrontare le difficoltà. Vi chiediamo di trasmettere il nostro amore fraterno per il popolo russo e soprattutto i nostri migliori auguri al Patriarca Kirill, che amiamo e rispettiamo”.
In risposta, il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne ha detto: “Beatitudine, Benedetto Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Hieronyimus! Cari Padri, fratelli e sorelle! Vorrei trasmettervi i saluti di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill, che mi ha dato la sua benedizione per venire nella santa terra di Grecia al fine di incontrare Vostra Beatitudine, essere in comunione con i Vescovi della Chiesa di Grecia e di presentare il libro di Sua Santità il Patriarca Kirill Libertà e Responsabilità. In questo libro, Sua Santità parla dei molti problemi della vita contemporanea della Chiesa. Non ho dubbi che questo libro, divenuto famoso in Russia e in molti altri paesi e già tradotto in molte lingue, troverà un’adeguata accoglienza da parte dei lettori greci.
Vostra Beatitudine! Il Santo Patriarca Kirill mi ha chiesto di trasmettere a Voi parole di incoraggiamento e di amore. La Chiesa ortodossa russa è sempre stata e sarà con la Chiesa di Grecia e con il popolo greco. Siamo consapevoli delle difficoltà incontrate oggi dalla Chiesa di Grecia e dal popolo greco e nutriamo la speranza che con l’aiuto di Dio queste difficoltà saranno superate al più presto.
Nel Vangelo di oggi abbiamo ascoltato la parabola del Signore sull’uomo che aveva invitato molte persone a partecipare alla sua cena, ma gli ospiti, uno dopo l’altro, come di comune accordo, hanno rifiutato l’invito. Allora il padrone di casa irritato disse al servo: “Chiama quelli che non sono stati invitati. Esci subito sulle piazze e le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Il servo disse: signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto. Il padrone allora disse al servo: vai per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia” (cfr Lc 14, 16-24).
Questa parabola ci ricorda la dimensione spirituale, che è presente nella vita di ogni cristiano. Ogni persona ha le sue preoccupazioni: chi deve comprare un terreno, che è sposato, chi è divorziato, chi ha venduto il suo campo, etc. In breve, ognuno ha le sue preoccupazioni, le sue ansie, i suoi dolori. Ma c’è nella vita cristiana una dimensione spirituale speciale, che aiuta a superare il dolore e a vivere la vita con fede e fiducia in Dio. E questa dimensione attira le persone in chiesa. Essa dà alla gente la forza spirituale necessaria per affrontare le sfide della vita.
Oggi si parla molto della crisi finanziaria ed economica in Grecia. Ma ci sono problemi ovunque, e ovunque la gente soffre. Ma la dimensione spirituale, che ci dà la Chiesa, ci aiuta a superare le difficoltà della vita.
Pochi giorni fa abbiamo assistito ad un evento straordinario a Mosca e in altre città russe: è stata portata la Cintura della Beata Vergine Maria. Non è stata fatta nessuna pubblicità particolare su questo evento, tuttavia, in pochi giorni solo a Mosca circa un milione di persone hanno venerato la sacra reliquia, e circa tre milioni in tutta la Russia. La gente è rimasta in fila al freddo per più di 20 ore per venerare la sacra reliquia. Che cosa ha attirato la gente a venerare questa reliquia? E’ stata la grazia di Dio. La gente sentiva nel cuore che la Madonna stava visitando il nostro paese. E non ha risparmiato la forza di resistere al freddo e alle lunghe ed interminabili file. Questa è la potenza di Dio. Questa è la forza della preghiera delle persone, e riteniamo che questa forza c’è ogni volta che andiamo in chiesa, quando riceviamo i santi Misteri di Cristo, perché non c’è miracolo più grande del cambiamento del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Cristo. Non c’è nulla di più sacro dei doni eucaristici, e quando noi partecipiamo alla Divina Liturgia non siamo solo chiamati, ma anche eletti. Noi diventiamo partecipi della Cena del Signore.
Vostra Beatitudine, vorrei augurarVi l’aiuto di Dio nel vostro ministero episcopale. Vorrei augurare pace e prosperità alla Chiesa ortodossa greca, al suo clero, ai monaci e ai laici. Vorrei augurare pace e prosperità alla Grecia, e al popolo di questo paese benedetto di vivere nella prosperità e di ricordare le proprie radici cristiane, perché nella fede cristiana c’è la salvezza del nostro popolo. In memoria di questa celebrazione, vorrei farVi dono, Beatitudine, di questa immagine di San Sergio con l’augurio che il Signore Vi benedica per molti anni”.
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