Il 6 novembre 2011, il Patriarca di Mosca e tutte le Russie Kirill ha celebrato la divina liturgia nella chiesa moscovita dedicata all’icona della Madonna “Gioia di tutti i sofferenti”, di cui ricorreva la memoria liturgica.

Durante la liturgia, Sua Santità ha presieduto la consacrazione episcopale dell’archimandrita Gurij (Fedorov), che sarà a capo della diocesi di nuova istituzione di Arsenevsk e Dalnegorsk, rientrante nella metropolia dell’estremo oriente russo con centro a Vladivostok.

Col Patriarca hanno concelebrato: il metropolita Juvenalij di Krutitsy e Kolomna, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato e rettore della parrocchia dell’icona “Gioia di tutti i sofferenti”, il metropolita Veniamin di Vladivostok e della regione del Primore, il vescovo Sergij di Solnecnogorsk, responsabile del Segretariato amministrativo del Patriarcato, e numerosi chierici dell’amministrazione patriarcale, delle strutture sinodali, delle diocesi di Mosca e di Vladivostok e della parrocchia “Gioia di tutti i sofferenti”.


Presenti alla funzione rappresentanti delle autorità statali, personalità del mondo della cultura e benefattori.

Durante la liturgia, il Patriarca Kirill ha pregato per la salute del metropolita Vladimir di Kiev e di tutta l’Ucraina, gravemente malato. Alla fine del rito, il Primate della Chiesa russa e i concelebranti hanno pregato davanti all’icona della Madre di Dio “Gioia di tutti i sofferenti”, cui è intitolata la chiesa e di cui ricorreva la memoria liturgica.

Poi il Patriarca ha rivolto al vescovo Gurij parole di incoraggiamento per l’inizio del suo ministero episcopale e gli ha consegnato il bastone pastorale.  Secondo la tradizione, il nuovo vescovo ha impartito ai fedeli la sua prima benedizione episcopale.

Rivolgendo al Patriarca un discorso di benvenuto, il metropolita Hilarion ha ricordato che la parrocchia intitolata all’icona della Madonna “Gioia di tutti i sofferenti” è una delle più frequentate chiese del centro storico di Mosca, rimasta aperta anche negli anni del potere antireligioso; come in passato, ancora oggi ogni anno migliaia e migliaia di persone vengono in questa chiesa a pregare la Consolatrice degli afflitti.

Il metropolita ha poi aggiunto: “Santità, da quasi tre anni Lei è a capo della Chiesa ortodossa russa, e parlando di molto di ciò che Lei ha fatto durante questo tempo si può usare l’espressione “per la prima volta”. Per la prima volta il Patriarca ha visitato gli angoli più remoti della Russia e dei paesi confinanti; e ad ogni viaggio ha dimostrato la sua cura del gregge a lui affidato. Per la prima volta in questa chiesa si è celebrata una consacrazione episcopale. Di moti avvenimenti sono state testimoni le volte di questo antico tempio; molti vescovi lo hanno visitato, a cominciare da San Filarete di Mosca, che lo consacrò, al martire Costantino, che vi celebrava, a altri vescovi ancora; ma non vi era ancora stata nessuna consacrazione episcopale”.

Il metropolita Hilarion ha sottolineato la cura pastorale del Patriarca per tutte le diocesi, anche le più lontane. L’aumento del numero delle diocesi in corso nella Chiesa Russa persegue il fine che il vescovo possa essere un autentico pastore, vicino ai propri fedeli, che conosca bene i propri sacerdoti.

A nome del clero e dei fedeli, il metropolita ha fatto dono a Sua Santità di una copia di un’antica icona di S. Alessio, metropolita di Mosca, con scene della sua vita, e di un  completo di paramenti patriarcali, uguali a quelli raffigurati nell’icona.