Il 21 agosto il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa Russa, hanno presenziato alla celebrazione di un battesimo nella chiesa della Dormizione del paese di Agridi dell’isola di Imbro (in turco Gökçeada). Il rito del battesimo è stato celebrato dal metropolita Kirillos di Imbro e Tenedos con altri chierici della diocesi. L’avvenimento ha riunito gli abitanti del paese e diversi discendenti dei greci che a metà degli anni ’60 del XX secolo hanno dovuto abbandonare l’isola.

Il 22 agosto i due gerarchi hanno visitato Santi Teodori, paese di origine del patriarca Bartolomeo, accompagnati dal metropolita Kirillos di Imbro e Tenedos e dal vescovo Nicandro di Dorileo. Il Patriarca Bartolomeo ha mostrato al metropolita Hilarion i luoghi della sua infanzia e giovinezza, le chiese che ha frequentato e nelle quali è stato chierichetto, la casa di nascita e la scuola in cui ha iniziato gli studi. Hanno visitato il locale parco ecologico, realizzato su iniziativa personale del Patriarca, e sono saliti su una montagna nei pressi del paese sulla cui cima si trovano due cappelle, dedicate all’arcangelo Michele e al martire Carlampio.

La sera il Patriarca Bartolomeo, il metropolita Hilarion, il vescovo Nicandro e i loro accompagnatori hanno partecipato al vespro nella chiesa della Dormizione della Madre di Dio del paesino natale del Patriarca. Al termine della funzione, il Patriarca ha rivolto una parola di saluto al metropolita, dicendo tra l’altro:

“Quest’anno non siamo venuti da soli in questo paese di Santi Teodori. Sono con noi degli ospiti di riguardo, una delegazione della nostra Chiesa sorella Ortodossa Russa, guidata da un gerarca di gran dignità, il metropolita Hilarion di Volokolamsk. Lui parla il greco, è giovane, ha solo quarantacinque anni, ma è un gerarca di grande levatura che ha un’ottima istruzione teologica, ricevuta sia in Russia che in Gran Bretagna, autore di una gran quantità di libri, compositore. Il Signore gli ha dato molti talenti, e già da due anni dirige il Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa Russa. Per compiere la missione alla quale la Chiesa lo ha chiamato deve viaggiare molto. Grazie al suo Dipartimento sviluppiamo buoni rapporti tra i nostri due patriarcati. Questo, naturalmente, non significa che ogni tanto non si condensi qualche nuvola e non sorga qualche problema; ma cerchiamo insieme di superarli e risolverli, per proseguire la nostra collaborazione armoniosa in favore dell’unità e della gloria dell’Ortodossia, e per la nostra testimonianza comune al mondo di oggi”.