Il 27 aprile, mercoledì della Prima settimana di Pasqua, Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e tutte le Russie, ha celebrato la divina liturgia al monastero delle Grotte di Kiev, assieme a Sua Beatitudine il Metropolita di Kiev e tutta l’Ucraina Vladimir e un folto gruppo di presuli e chierici della Chiesa Ortodossa Russa provenienti dall’Ucraina, dalla Russia e dalla Bielorussia.

La celebrazione si è svolta all’aperto, sulla piazza antistante la chiesa della Dormizione del monastero. Durante il rito, trasmesso in diretta sul sito Internet del monastero, hanno cantato i cori della metropolia di Kiev, e delle Accademie teologiche di Kiev e di San Pietroburgo.

Alla fine della celebrazione, il Patriarca si è rivolto a tutti i presenti, salutando in particolare il superiore della Laura, l’arcivescovo Pavel di Vyshgorod. Dopo aver elogiato i lavori di restauro effettuati negli ultimi cinque anni, il capo della Chiesa Russa ha aggiunto:

“La laura delle Grotte di Kiev è un simbolo dell’Ortodossia russa, è il nostro centro spirituale, l’inizio della vita monastica della Rus’ antica e di tutte le epoche che le hanno fatto seguito. La laura è meta di pellegrinaggio e devozione per i fedeli dell’Ucraina, della Russia, Bielorussia e del mondo intero.

I cambiamenti più notevoli riguardano la vita della comunità monastica. Il monachesimo rappresenta da sempre la forza dell’Ortodossia, una forza spirituale che non conosce compromessi, che ha difeso e difende l’unità della nostra Chiesa. Questa forza trova qui la sua sorgente, nelle Grotte di Kiev, presso i sepolcri dei santi monaci”.

Il Patriarca ha rilevato che la “lampada inestinguibile della vita monastica della laura delle Grotte di Kiev arde oggi con nuova forza”, ringraziando di ciò il superiore, l’arcivescovo Pavel, e il metropolita di Kiev Vladimir.

Sua Santità ha poi consegnato alcune onorificenze ecclesiastiche all’arcivescovo Pavel, superiore del monastero delle Grotte, al metropolita Antonij di Chmelnitskij e Staroconstantinovo, e al vescovo Sofronij di Mogilev e Mstislavo.