Simposio sugli aspetti etici dell’attività bancaria
Il 12 ottobre 2010 si è svolto a Mosca, nei locali dell’albergo “Danilovskaja” della Chiesa Ortodossa Russa, il simposio “Gli aspetti etici dell’attività bancaria e il ruolo sociale delle banche: le esperienze della Russia e dell’Italia”.
Alla conferenza hanno partecipato l’igumeno Philipp Rjabych, vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, il cardinale Paul Poupard, il presidente dell’Associazione delle banche russe G. Tosunjan, il vicepresidente della Vneshekonombank S. Vasilev, il primo segretario del Consiglio di esperti “Economia e etica” presso il Patriarca di Mosca e tutte le Russie, nonché segretario del Club degli imprenditori ortodossi P. Shashkin, il deputato della Duma della Federazione Russa P. Medvedev, il capo del reparto internazionale del gruppo “UBI banca” D. Trombi, responsabili italiani e russi di organizzazioni finanziarie, chierici ortodossi e cattolici.
Durante il simposio sono stati affrontati temi riguardanti i principi morali dell’attività imprenditoriale, l’applicazione pratica del codice etico nel lavoro delle banche, sono state analizzate le cause spirituali della crisi economica mondiale e i tentativi di superarla attraverso il cambiamento dei valori di base del mondo della finanza.
Il simposio è stato aperto dall’intervento del card. Paul Poupard, ex-presidente del Pontificio consiglio della Cultura. Ha poi parlato il presidente dell’Associazione della banche russe G. Tosunjan. Questi ha sottolineato l’importanza dell’aspetto etico nell’attività bancaria; ha fatto notare che dal 1992 gli ambienti del business russo hanno adottato una serie di documenti riguardanti l’etica dell’attività finanziaria e imprenditoriale. Egli ha inoltre rilevato che le attività di beneficenza possono essere intraprese, da imprese e singoli, solo su libera scelta e volontariamente, senza alcuna pressione da parte della autorità; in questo senso, il ruolo della Chiesa, che incita e fa appello alla coscienza di tutti, senza vincolare, è positivo.
Nel suo intervento, l’igumeno Philipp Rjabych, vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, ha affermato che la moralità non è un lusso, ma un elemento indispensabile per il successo dell’attività economica a lunga durata. Egli ha poi illustrato le particolarità del rapporto col denaro e la ricchezza da parte della coscienza popolare russa ortodossa. Ha identificato le origini di tale rapporto conflittuale nella contrapposizione avvenuta in seno alla Chiesa Russa nel XVI secolo tra i seguaci del monaco Nil Sorskij e quelli del monaco Josif Volokolamskij: i primi seguivano una via di totale povertà, rifiutando ogni forma di possesso, mentre i secondi ritenevano che i beni materiali potessero essere utilizzati per servire il prossimo. Egli ha sottolineato che la Chiesa ha canonizzato entrambi i monaci, ritenendo entrambi gli insegnamenti spirituali consoni alla tradizione ortodossa.
Il primo segretario del Consiglio di esperti “Economia e etica” presso il Patriarca di Mosca e tutte le Russie P. Shashkin ha detto che occorre elaborare un modello di economia regolata da valori morali, che concili in sé tradizione e innovazione, efficacia e giustizia, benessere materiale dei singoli e responsabilità sociale. Occorre inoltre passare dalle formulazioni teoretiche all’applicazione pratica dei principi etici nel mondo finanziario, anche con la ricreazione di strumenti finanziari tradizionalmente cristiani, come gli istituti di credito e le finanziarie, di cui la Russia in questo momento ha grande necessità.
Il presidente del Consiglio direttivo della Banca Intesa A, Falico ha detto che le cause del crack economico sono da ricercarsi nella crisi della basi morali dell’economia capitalistica; occorre pertanto riconsiderarne gli scopi e i fini, far coincidere l’equa redistribuzione dei beni coi principi della carità e della solidarietà sociale. Riferendosi all’enciclica “Caritas in veritate” di Benedetto XVI, A. Falico ha sostenuto che nel mondo dell’economia occorre una “rivoluzione culturale e etica”, cui devono tendere tutti i cristiani.
Tirando le somme del simposi, il card. Paul Poupard ha messo in risalto il fatto che italiani e russi hanno la stessa coscienza del legame indissolubile tra etica e economia.